Diario scolastico 2 (ma anche altro)

Qui (saltate pure la prima parte sugli avvisi di garanzia, davvero poco interessante) buona descrizione della situazione di GTT Torino, il debito della società, di circa 500 milioni, pur essendo una cifra impressionante è meno del 15% del debito della città, ma in questo momento ha un peso terribile sulla gestione del comune, scuole comunali comprese.
Una delle leggi varate negli ulimi anni per strangolare gli enti locali e spingere i residui utenti dei servizi pubblici verso il privato prevede che un comune non possa fre assunzioni, neppure a tempo indeterminato, se non ha approvato il bilancio, cosa che ovviamente non può fare finchè non è approvato il bilanco delle controllate, come GTT, che al momento non è in grado di farlo. Uno dei risultati di questa idiozia è che nelle scuole comunali non si possono assuere supplenti, anche a fronte di malattie a lunga degenza.In un precedente post parlavo dell’assenza di una delle due maestre della classe di mio figlio, siamo oltre il mese e non è ancora finita, e in tutto questo tempo si è andati avanti con pezze messe alla meglio e ben lontane da quanto previsto dal regolamento, che all’articolo 9 punto 1 scrive esplicitamente
Per ogni sezione sono assegnate/i due insegnanti
Quando il direttore e la maestra rimasta ci dicono che in fondo a noi è andata bene, perchè essendo in una scuola grande (8 sezioni) e con una sola assenza le pezze in qualche modo si riesce a metterle, mentre scuole più piccole o con più malati hanno dovuto tagliare l’orario, io mi arrabbio ma so che non stanno mentendo, che davvero c’è chi sta ancora peggio, e so anche che la situazione non è nuova, che GTT o non GTT sono alcuni anni che la situzione è questa (d’altronde il debito origina dalle olimpiadi, quasi 12 anni fa, olimpiadi di cui, incredibilmente, a Torino il decennale è stato festeggiato), e che difficilmente migliorerà nei prossimi anni. Di fronte a tutto questo però non vedo alcuna reazione, nè da parte dei dipendenti nè da parte dei genitori, si accetta tutto come se fosse inevitabile E così lo si rende tale.