Diario scolastico 4

Ieri pomeriggio, andando a prendere nostro figlio a scuola, nel suo armadietto abbiamo trovato un foglietto con dei buoni sconto per delle giostre che per circa un mese saranno nel parco Ruffini, a un paio di chilometri da casa nostra, nell’armadietto ce li aveva messi la scuola, su istruzioni del comune, che della scuola è il proprietario e gestore. Detta così sembrerebbe un’iniziativa carina se non che:
a) Molte promozioni sono pseudopromozioni tipo ‘paghi 1 prendi 2 per ogni bambino’ su giostre dove il bambino va accompagnato dal genitore, quindi per usare il buono finisci a pagare 3 corse anzichè 2
b) Gli sconti sono validi per bimbi da 5 a 11 anni, quindi non per la maggior parte dei bimbi della scuola. Anche a quelli per cui non sono validi arriva però la pubblicità, patrocinata dal comune Insomma, nella scuola che la mancanza di fondi costringe ad ‘aprirsi al mercato’ (come già dicevo nella puntata precedente) il comune si fa addirittura sponsor (in modo poco trasparente, e quindi poco etico) di attività commerciali. Il tutto ovviamente sulla pelle dei piccoli bersagli di questa campagna (che tra l’altro quando scoprono che lo sconto non vale per loro restano molto delusi, fino al pianto) i quali vengono allenati fin da piccoli a ritenere normale questa invadenza, e a non percepire più distinzioni tra chi sarebbe tenuto a tutelare i loro interessi (il pubblico) e chi invece ha dichiaratamente come unico scopo il proprio profitto (il privato), perpetuando e aggravando la situazione attuale.
Piccoli bersagli crescono, comunque, ma cresceranno meglio se gli insegneremo a scansarsi e non a rassegnarsi.