Diario scolastico 5

Forse avete la fortuna di non saperlo, ma ieri si sono chiusi i seggi. No, non per la camera o per il contratto di governo, i seggi (virtuali) di una nota catena di supermercati per il fai-da-te relativi ai progetti per le scuola.
Si, ora mi spiego meglio. Questa famosa catena (chiamiamola B) ha messo a disposizione un certo importo (ignoro quanto) per finanziare progetti nelle scuole. Si potevano presentare progetti ed i più votati avrebbero ricevuto il finanziamento, fino ad esaurimento della somma. Ora, non so come alla B hanno pensato che sarebbe andata la votazione, ma nella realtà, come non era difficile immaginare, è stata una corsa a chi riusciva a impietosire più amici/parenti/colleghi per fargli votare il progetto della scuola del figlio/a.
E così al problema di da quale canale arrivino i (necessari) finanziamenti alle scuole c’è proprio una questione pedagogica, ovvero l’incitamento al tutti contro tutti, al cercare di prendere, togliendo così ad altri, senza mai chiedersi se l’altro ne aveva più o meno bisogno di te. E questo già nella scuola dell’infanzia.
Poi chiediamoci come nascono i Salvini ed i loro elettori.