Prima puntata di questa mia piccola rubrica di recensioni, che proseguirà con periodicità incerta. Quando arriverò ad aver terminato 3 libri ne pubblicherò una brevissima recensione, cercando di evitare spoiler. Ecco i primi tre, in ordine di lettura.
Vladimir Tasic – Il muro di vetro – edizioni Ensamble
Una storia ambientata tra il Canada e la ex Jugoslavia, narrata come attraverso una nebbia che nasconde molto dell’oggetto (degli oggetti) del racconto, ma li rende attraverso i loro dettagli. Partendo dai problemi dell’educazione di un figlio in una coppia divorziata si risale, non senza divagazioni, la catena di eventi che ha generato la situazione fino alle cause dell’emigrazione di quella stessa coppia in Canada.
Voto 8
Anthony Cartwright – Il taglio – 66th and 2nd
Un reportage, un’intervista, una documentarista freelance e un operaio precario nella provincia inglese del referendum sulla Brexit, che incombe su tutto. Una storia breve, ancora più cupa delle precedenti di Cartwright, durissimo nel suo racconto di come il disastro sociale inglese diventi anche il disastro di ogni singola vita che non abbia abbastanza soldi per galleggiare sopra la tempesta.
Voto 9
Giaime Alonge – Il sentimento del ferro – Fandango libri
Due vicende in parallelo, una spy story ambientata negli anni ottanta spaziando un po’ ovunque nel mondo, ed il suo antefatto, ambientato in Polonia nei primi anni quaranta. Ovviamente c’entrano il nazismo e la questione ebraica, e in questo il libro probabilmente non dice molto di nuovo, ma l’autore, senza perdere il ritmo dell’intreccio, riesce a dare ai personaggi il tempo di esprimere punti di vista e riflessioni non banali.
Voto 8