Diario recluso 3

(continua da qui)

Martedì 17 marzo
Io e Emiliano ormai abbiamo quasi stabilito una routine. Al mattino si sveglia abbastanza tardi, verso le nove, con calma fa colazione, si lava, si veste, poi viene un po’ al tavolo dove lavoro a disegnare e colorare, verso le dieci, dieci e trenta fa merenda, poi sin genere scende a giocare in cortile fino verso mezzogiorno. Alle dodici e trenta io stacco dal lavoro, cucino qualcosa di veloce, mangiamo, poi gli accendo i cartoni animati, lavo i piatti e riprendo a lavorare. Verso le tre, tre e mezza lo stacco dai cartoni, gioca un po’ per conto suao, fa merenda, dopo le quattro scende di nuovo in cortile, io lavoro fino alle cinque poi lo raggiungo fino a quando inizia a fare buio, che lasciarcelo senza che ci sia io o la mamma non è una cosa che mi piaccia, anche se con la finestra del balcone aperta e il volume di voce esagerato dei bimbi lo sento benissimo.

Mercoledì 18 marzo
Stamattina Emi non è sceso in cortile, non ne aveva voglia, ha giocato un po’ in camera per conto suo. Verso le tre è arrivata a casa la mamma, che il mercoledì fa il continuato ed esce presto, e lo ha ‘preso in carico’ lei. Come al solito verso le quattro Emi è sceso in cortile, stavolta accompagnato, ma dopo pochi minuti ho iniziato a sentire un bordello incredibile, mi affaccio al balcone e vedo parecchie persone, tra cui Gemma, che urlano, qualcuna in cortile qualcuna dai balconi. A quanto pare alcuni genitori ci accusano dicendo che siccome Emiliano e altri tre-quattro bambini sono spesso in cortile i loro non possono scendere mai. Tralasciando il fatto che al mattino il cortile era vuoto e loro non sono scesi lo stesso, stiamo parlando di uno spazio di cinque-seicento metri quadri, un mezzo ettaro, possibile che, anche mantenendo le distanze di sicurezza, non ci stiano dieci bambini con altrettanti genitori? Ovviamente no, ma la paranoia da coronavirus in quanto paranoia è refrattaria alla logica.
La conclusione della lite è che ci si accorderà su dei turni di fruizione del cortile, con un massimo di due famiglie alla volta. Questo per noi vuol dire che Emiliano potrà scendere due, forse tre volte la settimana. Un disastro.
Ma non è finita.

Giovedì 19 marzo
Nei giorni scorsi erano arrivate un paio di comunicazioni dell’amministratore che, in spregio delle delucidazioni della presidenza del consiglio dei ministri che autorizzano esplicitamente l’attività motoria all’aria aperta, vietava qualsiasi utilizzo del cortile. Dal contenuto delle comunicazioni era evidente che queste erano state richieste a gran voce da uno o più condomini, evidentemente anch’essi terrorizzati dall’allarmismo dei media, reso ancora più efficace dall’isolamento imposto. Queste comunicazioni non avevano avuto molto effetto, quindi sicuramente le segnalazioni sono state reiterate ed oggi ne è arrivata una nuova, ancora più patetica nei contenuti e minacciosa nei toni. In risposta ad una domanda ai vigili urbani ci è stato fatto capire che, sebbene dal loro punto di vista il nostro comportamento, qualora vengano rispettate le distanze di sicurezza, sia perfettamente corretto, non è detto che gli appartenenti ad altre istituzioni non considerino la stessa situazione in modo diverso.
Insomma le conseguenze di un decreto malscritto (ad arte?) sono di lasciare il cittadino in balia dell’arbitrio del controllore. Più nel piccolo le conseguenze della orrenda campagna stampa in atto (qualcuno si ricorda l’Albanesiano ministro della paura?), combinata con la predisposizione molto italiana (oserei dire molto cattolica) al “preferisco togliere a te che ottenere io”, è che cortile diventa off limits per i bambini, tutti, e anche per quegli adulti che ci andavano a fare ginnastica, e che ora probabilmente continueranno la loro attività nel parchetto distante un centinaio di metri, con un vantaggio per la collettività che mi è davvero difficile immaginare, e un danno per i bambini, reclusi in casa per chissà quanto, sicuramente più di un mese) che è invece facilmente immaginabile.

Venerdì 20 marzo
Prima giornata di reclusione totale anche per Emiliano. Tutto sommato con l’aiuto di alcuni videogiochi online, che per lui sono una novità assoluta, la giornata passa abbastanza bene, bisognerà vedere per quanto regge la novità.
Verso mezzogiorno ricomincia a circolare la voce di un’ordinanza del governatore del Piemonte per chiudere i parchi, che in serata si concretizza in un’ordinanza che è la fotocopia di quella dell’Emilia Romagna, errori formali e sostanziali compresi. Insomma, vogliono che quando il virus ci raggiungerà ci trovi nelle peggiori condizioni fisiche possibili, altrimenti rischiamo di sopravvivere. Altrimenti che massacro di classe è?

Quando ho iniziato a scrivere questo diario pensavo di proseguire ad oltranza, visti gli sviluppi degli ultimi due giorni però potrebbe essere più sensato non divulgare oltremodo i miei movimenti. Di conseguenza questa piccola serie termina qui.

P.S. a futura memoria: questa non è una piece di teatro dell’assurdo, tutti i deliri elencati sopra sono rigorosamente reali.

P.P.S: Errata corridge: L’ordinanza regionale era solo una bozza che non è stata diramata in quanto ne è stata emanata una analoga del ministero della salute, in vigore, per il momento, dal 21 al 25 marzo