Altolà, chivalà

Gli effetti della campagna stampa contro chi osa uscire di casa mezz’ora al giorno per respirare (vedi 1 e 2) non tardano a vedersi. Sono ormai un paio di settimane che mio figlio (6 anni) esce una o due volte al giorno per una mezz’ora, accompagnato da me o da mia moglie (prima gli era concesso il cortile, poi grazie all’intelligenza di alcuni vicini può andarci solo molto raramente, vedi qui), quasi sempre esce in bicicletta o col monopattino. Un paio di volte avevamo incrociato vetture di polizia e carabinieri e nessuno aveva mai avuto niente da ridire, mezz’ora fa invece sono stato fermato e ho avuto un lungo battibecco con un carabiniere, il quale, dopo avermi chiesto per che motivo ero fuori casa ed essersi sentito rispondere che facevamo attività motoria vicino casa in sequenza mi ha rimproverato per le seguenti ragioni
– non tenevo la distanza prescritta. Ho provato a fargli notare che essendo mio figlio piccolo ancora gli pulisco il culo quando caga, a questo punto il carabiniere si è indispettito, mi ha detto di aspettare che finissero con l’altra signora di cui si stavano occupando e preparare un documento.
– una volta terminato con la signora mi ha detto che attività motoria non comprendeva insegnare a mio figlio ad andare in bici, gli ho risposto che mio figlio sa andare in bici, e che gli avevo messo la mano sulla spalla per attraversare la strada perchè non lascio che lo faccia da solo (OT, sarò un genitore troppo apprensivo?)
– allora mi ha spiegato che però così la gente non capisce e diamo il cattivo esempio, e che poi quelli che devono uscire e che rischiano sono loro (e qui ho cercato di soffocare una risata ma non credo di esserci riuscito molto bene) al che gli ho chiesto se secondo lui dovevo far uscire mio figlio da solo
– al questo a punto ha detto che dobbiamo stare in casa, gli ho risposto che un bimbo di 6 anni non può stare 24h al giorno in casa, e loro mi hanno chiesto se non mi sentivo in colpa ad esporre mio figlio ad un rischio simile, gli ho chiesto quale rischio dal momento che nessun bimbo sotto i 10 anni è morto per coronavirus nel mondo (i dati li ho visti 3-4 giorni fa)
– questo indispettito ulteriormente i carabinieri che mi hanno chiesto se ero un dottore, gli ho risposto che no, ma i dati si trovano “dove, in internet?” mi hanno chiesto strafottenti, gli ho risposto che guardo il sito di una università americana (anche se credo di aver sbagliato, che la mortalità per fasce d’età non sia su quello della Johns Hoskins).
Dopo quest’ultima risposta hanno deciso che era inutile insistere con me, hanno registrato i miei dati, verificato la distanza da dove si trovavano a casa mia nella speranza di potermi multare, ma purtroppo per loro hanno scoperto che il mio portone era a 50 metri, e quindi se ne sono andati. Tutto senza conseguenze, ma se fossi stato 2-300 metri più in là (e sfido chiunque a camminare per mezz’ora con un bimbo senza allontanarsi più di 200 metri dal punto di partenza) magari mi trovavo una contravvenzione da 400 euro. Temo che aprile sarà un mese ancora più lungo di marzo