Getti d’erba

Mano a mano che le crepe portate a Torino da 23 anni di malgoverno PD iniziano ad aprirsi anche nei marciapiedi e nell’asfalto, oltre che nei conti pubblici, dalla pavimentazione stradale iniziano a spuntare rigogliosi getti d’erba e di arbusti vari, spesso di un colorito più pallido di quanto ci si potrebbe aspettare (forse perchè velato di polvere?), hanno un aspetto comunque robusto e sano.
Per limitarci alla zona dove abito (ma succede anche altrove), il quartiere Cenisia è stato urbanizzato ai livelli attuali solo nel secondo dopoguerra, ma già dai primi decenni del novecento, quando la diffusione dell’elettricità ha permesso di disporre di energia motrice anche in luoghi lontani dai fiumi, vi si erano insediate alcune fabbriche e vi erano state costruite case popolari (quella dove abito, più di 100 alloggi, è datata 1908). Ovviamente a quel tempo non si parlava di asfalto o di marciapiedi cementati, ma sono comunque almeno 50 anni che, come nella norma delle città, il suolo è ricoperto dalle patine artificiali di varie tonalità grigiastre che ben conosciamo. Eppure, dopo tutto questo tempo, non appena la distrazione dell’occupante umano concede uno spiraglio l’erba ci si butta, lo allarga, e riesce ad aprircivisi un passaggio fino all’aria, fino alla luce. Non so a voi, ma a me questo dà speranza.