Delusioni etiche

Essendo socio di Banca Etica ricevo periodicamente una newsletter. Un paio di mesi fa ne ho ricevuta una che portava questa come prima notizia. Sui motivi per cui pensare che expo 2015 sia un evento devastante credo non sia il caso di dilungarsi (ma chi crede che lo sia, il caso, può leggere qui).
Letta la notizia ho scritto al git (gruppo di iniziativa terriroriale, il primo livello di aggregazione dei soci di Banca Etica) la seguente mail
Con tempi di reazione inaccettabilmente lunghi, ma rispondo a questa sollecitazione ricevuta da banca Etica.
Rispondo per dire che mi vergogno di essere socio di un’entità che si presta a fare da foglia di fico ad un’iniziativa pessima sotto ogni punto di vista (economico, sociale, ambientale, della legalità, e probabilmente anche altri) come expo 2015. Expo 2015 devasta terreni agricoli, dispensa fiumi di tangenti, lega il proprio nome a banche e multinazionali a cui spero Banca Etica non voglia nemmeno venire accostata, chiede e ottiene leggi speciali che martoriano ulteriormente le condizioni dei milioni di precari, e noi gli diamo una mano nel loro vergognoso tentativo di white/greenwashing? E non si raccontino le solite storie sul salvare il salvabile, in quel carrozzone marcio di salvabile non c’è niente, entrare in quel cesto come mela sana non assimilerà gli altri a noi ma noi agli altri.
Spero che la banca abbia la forza di rivedere questa sua posizione e dissociarsi pubblicamente da expo2015.
Ditemi perfavore almeno che nemmeno un’euro è stato dato o speso per questa porcata.
Saluti
Roberto Gastaldo

Ad oggi, passati due mesi, nessuna risposta, cosa che, da sola, è quasi altrettanto grave della scelta di partecipare ad Expo.
Per quanto dall’iniziale entusiasmo sia andato perdendo convinzione nella mia partecipazione credo di poter/dover dare a Banca Etica ancora un’occasione di spiegare le motivazioni di un comportamento apparentemente incomprensibile. Per questo ripeto la mia lamentela, la mia richiesta e la mia domanda, stavolta in forma pubblica. A volte serve.