Priorità 2

Altro sguardo alle priorità del comune di Torino. Vicino a casa mia c’è un edificio che è stato negli anni prima la scuola elementare Casati, poi il centro sociale Gabrio, e che da circa un anno è vuoto, dopo che il centro sociale si è trasferito per permettere al comune di bonificare gli edifici dall’amianto che contengono.
Nonostante la gravità della problematica il comune procede con i tempi lentissimi che gli sono propri, tanto che noi che abitiamo in zona iniziamo a preoccuparci perchè la vernice protettiva con cui gli occupanti coprivano le parti in amianto per evitare rischi alla salute, propria e degli abitanti della zona, è un rimedio efficace ma di breve durata, la verniciatura va ripetuto ogni paio d’anni, e dall’ultima mano ormai ne sono appunto quasi passati due.
Ma, aldilà dei tempi, che possono anche essere dettati da esigenze economiche (anche se in un’assemblea l’assessore Passoni aveva garantito che i soldi per la bonifica c’erano, erano già stati accantonati e per usarli si attendeva solo che l’area fosse vuota), quello che mi colpisce sono ancora una volta le priorità del comune di Torino il quale, circa sei mesi dopo che l’area era stata riconsegnata, ha esposto nel punto più visibile dell’ex scuola questo stricione (simensioni circa 3 metri x 2). Circa tre settimane dopo, sul cancello d’ingresso (molto meno visibile perchè più basso e non d’infilata su via Chianocco) è comparso questo avviso (dimensioni circa 50 cm x 50).
Quindi, sia come tempi che come spazi, il comune ritiene più importante avvertire che costruirà un parco (quando? come? questo lo si lascia alla fantasia del lettore) piuttosto che avvertire gli abitanti della tossicità della zona (per non parlare della questione ex Diatto, che sta a meno di 50 metri,dall’altra parte di via Frejus).
I parchi portano più consenso dell’amianto, è evidente, e ognuno ha le sue priorità