“Selma” e le distanze

Ieri ho visto “Selma – la strda per la libertà“, film evitabile, ma in cui un paio di dettagli mi hanno colpito per la distanza che segnano fra la reltà presente e l’immaginario del film (Che non so dire se corrisponda o meno alla reltà dei fatti narrati).
Il primo è numerico: nel film al primo tentativo di marcia Selma – Montgomery parteciparono poco più di 500 persone, al secondo circa 5000. Pensare che numeri così esigui (in una nazione di 200 milioni di abitanti) fossero sufficienti a smuovere la politica e confrontarli con le risposte dei presidenti del consiglio degli ultimi dieci anni a manifestazioni di decine di migliaia di persone è davvero sconfortante.
Anche la riflessione che mi suggerisc il secondo dettaglio è amara. Le immagini della carica della polizia alle manifestazione hanno un’impressionante similitudine con quelle che si vedono in strada negli ultimi anni, ma dell’onda di indignazione che porta in pochi giorni a decuplicare i partecipanti non c’è nessuna traccia, anzi, sempre più spesso si sentono parole di apprezzamento o compatimento per i ‘poveri poliziotti’.
Oggi un “tweet di “@ricchiardic diceva che nessuno fermerà Renzi perchè siamo un paese imbelle. Sicuramente veo, ma quanto è possibile fare viste queste distanze?