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Per una volta devo ammetterlo, ieri il senatore Stefano Esposito con un suo post ha reso un ottimo servizio alla collettività.
Partiamo da un passo indietro, ieri un italiano che combatte con le forze di autodifesa curde in Siria ha postato un video per illustrare la situazione nell’area e rivolgere alcune richieste a personaggi politici quali Renzi e la Mogherini. Vedendo il video il senatore Esposito per prima cosa ha sentito il bisogno innanzitutto di rivelare il nome di questa persona, mettendola a rischio, non tanto ora che combatte quanto quando deciderà di spostarsi altrove, visto che l’unica via d’uscita dal Rojava passa dalla Turchia, dove chiunque sia alleato dei curdi è sottoposto a vessazioni di ogni tipo.
Una volta fatto questo il senatore ha sentito la necessità di dichiarare che D.G. è un cattivo esempio. Non per le sue convinzioni, infatti è dalla parte dei curdi come il sen. Esposito dice di essere, e ritiene che Erdogan sia “un pessimo soggetto” come il sen. Esposito dice di ritenere, ma perchè, invece di sostenere un governo alleato del pessimo soggetto e latitante sia sulla questione curda che sulla guerra all’ISIS come fa il senatore, decide di impegnarsi in prima persona in coerenza con le proprie convinzioni.
A questo punto qualcuno dirà che la dichiarazione del senatore è dovuta a vecchie ruggini (Grasso, come lo stesso Esposito tiene a ricordare, è un notav ed un militante del centro sociale Askatasuna, due delle entità più indigeste per l’esponente PD) ma io penso che vedere le cose in quest’ottica sia limitativo, così come lo sarebbe ritenere che il pensiero del senatore non sia esemplare di quello del suo partito.
Andando al nocciolo, dichiararsi dalla parte della giustizia e contro gli assassini come Erdogan va bene, ma agire concretamente per migliorare la situazione è sbagliato e perfino “allarmante”, questo è il concetto di partecipazione secondo il PD. Ringraziamo il senatore Esposito per avercelo così esplicitamente chiarito.