Non posso permettermi

La settimana scorsa in ufficio si è lavorato parecchio. C’era una scadenza questo lunedì e, come sempre quando un progetto parte già truccato, si era di corsa per cercare di rispettarla almeno in parte. Come prevedibile a un certo punto della giornata di venerdì ha iniziato a diventare esplicita la domanda se il sabato si sarebbe dovuti venire a lavorare. Come altrettanto facilmente prevedibile noi esecutori di basso livello avremo voluto non farlo mentre chi era gerarchicamente un po’ più in alto invece lo voleva. Tutto come da copione.
Quello che però mi ha colpito e vorrei riportare è la frase che uno di questi capi, di un livello intermedio, ha pronunciato per giustificare il fatto che ci chiedeva un sacrificio che non avremmo voluto fare per mettere una pezza ad una situazione disastrosa di cui non avevamo colpa. La frase è “con la situazione che abbiamo non posso permettermi di non farvi lavorare nel weekend”.
Non posso permettermi di non farvi lavorare nel weekend.
Come se per non fare lavorare nel weekend una persona che ha un orario di lavoro che non comprende il weekend occorresse una decisione.
Come se fosse la norma che il lavoro abbia la priorità su qualunque altra cosa.
Come se un dipendente fosse tenuto a disdire ogni impegno preso (si parlava del giorno dopo, non di un altro mese) ogni volta che i manager devono mettere una pezza ad un proprio errore.
Che qualcuno abbia potuto sentirsi autorizzato a pronunciare quella frase lo trovo un segnale grave, il fatto che anche nella mia parte, tra quelli che sopra ho definito ‘esecutori di basso livello’ molti non solo non reagiscano ma nemmeno si scandalizzino nel sentirla è ancora peggio.