“Un conto è la campagna elettorale, un conto è governare”

Sergio Chiamparino si è da tempo ritagliato un suo ruolo (in senso teatrale) a cui resta fedele anche nei momenti di difficoltà. Quello che invece tende a perdere nei momenti di difficoltà (come pare essere per lui quello attuale) è la misura di quanto dice rispetto a quanto fa passare sotto silenzio, in particolare in questo articolo si lascia scappare una frase notevole.
Un conto è la campagna elettorale, un conto è governare” dice il governatore del Piemonte, come dire che per lui è scontato che nessun politico si aspetti davvero di fare quel che promette agli elettori. Verrebbe da chiedergli allora in base a cosa un elettore dovrebbe decidere, visto che tutto ciò che viene detto in campagna elettorale non ha valore. O quantomeno perchè qualcuno dovrebbe decidere di votare lui, visto che dichiara di non dare valore a quanto promette.
Lasciando perdere le fandonie ormai obsolete (“La Tav è fondamentale per aprire un passaggio a Nord-Ovest“), sarebbe interessante capire su che basi Chiamparino dice che “I piemontesi vogliono quest’opera“, visto che mai è stato chiesto il parere della popolazione su questo tema, ma si sa, gli imperatori sono sempre convinti che Dio e il popolo siano dalla loro parte, almeno fino a un secondo prima di finire nella polvere.
Anche l’articolista Andrea Rossi gli dà poi una mano nello spararle grosse affermando che Chiamparino parla “sapendo di contare sul sostegno oltre che del Pd, di tutte le categorie produttive“. Ovvero io e tutte le decine di migliaia di persone che siamo contro il TAV siamo improduttivi. E’ la stessa logica con cui il politico da sempre Stefano Esposito accusava l’agricoltore Luca Abbà di non aver mai lavorato.
Insomma, la distanza dei politici e dei giornalisti della realtà non sembra aver subito modificazioni dopo gli ultimi risultati elettorali.